- porta
- portaA s. f. (pl. -e ) 1 Apertura praticata in una parete o in una recinzione per crearvi un passaggio | Serramento che si applica all'apertura per aprirla o chiuderla a piacere: porta interna, esterna | Porta di sicurezza, in pubblici locali, vano che in caso d'incendio permette un rapido sfollamento | Fuori di –p, fuori –p, in periferia | Essere alle porte, (fig.) essere vicinissimo | Mettere qlcu. alla –p, scacciarlo | Prendere la –p, andarsene | Chiudere la porta in faccia a qlcu., (fig.) rifiutargli ogni aiuto | Bussare a tutte le porte, (fig.) domandare a tutti spec. aiuto materiale | Trovare la porta chiusa, tutte le porte chiuse, (fig.) ottenere solo rifiuti | Indicare la porta a qlcu., (fig.) invitarlo ad andarsene | Aprire la –p, concedere a qlcu. di entrare in particolari ambienti: gli si aprirono le porte dell'Accademia | (fig.) Sfondare una porta aperta, tentare cose già fatte da altri, dire cose già dette, sostenere tesi che nessuno contesta | (dir.) A porte chiuse, a cui il pubblico non può assistere: udienza a porte chiuse. 2 al pl. Imposte, battenti: le porte bronzee del Battistero. 3 Sportello: la porta dell'armadio. 4 In vari giochi di palla, struttura di grandezza varia posta alle due estremità del campo, entro la quale i giocatori delle due squadre contrapposte cercano vicendevolmente di mandare la palla o il disco per ottenere un punto a proprio vantaggio: tirare in porta | Nello sci, passaggio obbligato per i concorrenti delle gare di slalom. 5 (geogr.) Valico di montagna | Porta del ghiacciaio, bocca | (st.) Sublime –P, il governo e la corte dell'impero ottomano e (est.) l'impero stesso. B in funzione di agg. inv. ( posposto a un s. ) (anat.) Solo nella locuz. vena –p, vena che raccoglie il sangue dallo stomaco, dall'intestino e dalla milza convogliandolo al fegato.
Enciclopedia di italiano. 2013.